Cosa c’entrano le professioni con la manovra economica?
In questi giorni di grande dibattito e di grande sforzo istituzionale per l’approvazione della manovra economica che dovrebbe farci uscire dalla Grande Crisi e renderci immune dalle speculazioni di affaristi senza scrupoli mi sorge una domanda: chi può essere stato quel genio che in mezzo alla miriade di articoli e emendamenti ne aggiunto uno sulle professioni?
Non entro nella natura della manovra economica, fior di professionisti lo stanno facendo, ma in quello delle professioni penso di si, la riforma è necessaria ed è da molto che se ne parla ma è un argomento lungo e complesso perché non si tratta solo di demagogia e di volere eliminare le Caste, si tratta di voler mettere mano alla vita e alla professione di milioni di cittadini.
Non è argomento da trattare così all’interno di norme che hanno la precedenza, se non altro per l’immediatezza, è un discorso da affrontare con calma scevri da ogni pregiudizio.
In una nazione dove gli avvocati del solo circondario di Roma sono più di tutti quelli francesi, un dubbio mi sorge che ci sia bisogno di una riforma, ed è in questa direzione che vogliamo andare con calma, visto che anche la Spagna verso cui tanti aspiranti avvocati andavano a cercare l’Eden, non essendoci un Ordine e quindi la possibilità di evitare un esame di Stato, si sta adeguando ai canoni europei.
Quando si pensa alle professioni si pensa a avvocati, notai, farmacisti e forse anche ai giornalisti il cui Ordine mi sembra tutto ma non un organo supremo, ma non pensiamo invece a categorie in cui un albo professionale sarebbe auspicabile se non indispensabile.
Penso alle guardie particolari giurate, di cui sentiamo parlare solo nelle disgrazie, che non avendo una figura giuridica vengono assunte dagli istituti di viglanza privata come operai generici: come dire che oggi faccio il panettiere (con tutto il rispetto per il lavoro di ognuno e per loro che un’associazione l’hanno) e domani mattina prendo una pistola e difendo beni mobili e immobili dei privati!
La riorganizzazione delle categorie professionali è argomento da trattare seriamente, non come al solito in Italia in emergenza.
Approvate pure la manovra finanziaria indispensabile per tutti noi, stando ben attenti comunque a non incidere come spesso accade sulle fasce più deboli e stipendiate, dopodichè si potrà parlare di una riforma importante e necessaria come quella delle associazioni e degli albi professionali.
Massimo Labollita
Segretario regionale Lombardia
Partito Popolare Sicurezza e Difesa